mercoledì 11 febbraio 2015

RIPRENDETEVI NONNA O MAMMA RAI (parte 2 di 3)

PREMESSA AL POST
Questa è la Breve Relazione che ho presentato all'esame di Storia della Radio e della Televisione per l'A.A. 2014/2015 come integrazione dello stesso. Come avevo deciso di fare, dopo l'esame la pubblico qui. Effettivamente andrebbe integrata con spiegazioni che in quel contesto sarebbero risultate fuori luogo, ma la lettura del testo vi risulterà in ogni caso molto chiara ed inequivocabile.

Riadatterò, per brevità, alcune cose. Per esempio, pur lasciando le sei pagine di cui è formata, aggiungerò i LINK anche sui nomi e/o fatti narrati, che vi riporteranno con maggiore velocità alle fonti utilizzate. Noterete questi casi perché evidenziati con colori diversi. Correggerò gli errori di ortografia, inoltre, per far sì che possa sempre utilizzare questo sistema e per evitare di creare un unico ed infinito Post, perché così i Blog sono strutturati, pubblicherò la relazione in parti, con riferimenti alla parte precedente e successiva. Le Parti, differiranno dai numeri di pagina che per evitare confusione saranno tolti.


RIPRENDETEVI NONNA O MAMMA RAI

Salvatore Di Pasqua – matr. NONVINTERESSA – DAMS A.A. 2014/2015

RIPRENDETEVI NONNA O MAMMA RAI
È stata una decisione difficile capire se fosse pertinente riportare integralmente la lettera, come poi si è deciso. Difficile come decidere quanto delle Fonti utilizzate fosse utile riportare, poiché tali citazioni, perché questo sono, essendo fonti terze ed ufficiali, hanno una forte utilità chiarificatrice.
Per spiegare uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere questa lettera è necessario fare un piccolo passo indietro. Verso la fine del 2013, in uno dei servizi della Testata Giornalistica Regionale Siciliana (TGR) di RAI 3, veniva portata alla conoscenza dei telespettatori siciliani l’uscita del terzo libro dello scrittore Giovanni Giordano, dal titolo “Sul medesimo parallelo”. Dopo un breve accenno alle vicende libresche, si passa alla altrettanto breve biografia dell’autore che annovera nel proprio curriculum anche l’essere stato giornalista della TGR Siciliana. Dalla dichiarazione del giornalista che ha redatto il servizio televisivo sembra che Giovanni Giordano fosse stato un giornalista RAI in un periodo molto remoto rispetto all'uscita del suo terzo libro. È stato difficile trovare, al 16 gennaio 2015, fonti che smentissero tale affermazione. Posto che, relazione a parte, una nuova verifica certamente sarà fatta in futuro, si può garantire che Giovanni Giordano abbia lasciato la TGR 3 di RAI 3 non più tardi del periodo dicembre 2012/aprile 2013.
Avendo seguito il Telegiornale Regionale Rai, come comunemente chiamato, ho ritenuto opportuno, dopo anni, inviare formalmente la lettera, raccomandata A/R, su riportata, facendo delle richieste ben precise, con la certezza assoluta di non ricevere risposta, cosa infatti verificatasi. Un “non addetto ai lavori”, a torto o a ragione, può presumere che le richieste di chiarimento fatte abbiano un senso logico per quanto evidentemente provocatorio. Altra presunzione è che il destinatario, a torto o ragione, si senta in diritto e non in dovere, di rispondere poiché indirettamente si lancia un’accusa di favoritismo verso la persona intervistata nel servizio televisivo. Concludendo, ci si chiede se l’ex giornalista della TGR sia un personaggio pubblico di rilevanza Regionale, e la stessa cosa ci si chiede per Mariastella Ruvolo. Per quel che riguarda quest’ultima, di certo si sa che è figlia del prof. Giovanni Ruvolo, cardiochirurgo, e la madre è Margherita La Rocca, deputato regionale dell’Udc, come l’articolo riportato su questa relazione (vedi FONTI E LINK DEI SITI INTERNET VISIONATI) tiene a specificare.

Il Caso Minzolini
Il tre ottobre 2009, l’allora direttore del TG1, criticò fortemente una manifestazione sulla libertà di stampa, ma soprattutto rispose in modo forte e fermo agli attacchi ricevuti sulla faziosità a favore del “suo” telegiornale, verso il Governo di allora e soprattutto per il presidente del consiglio di allora, Silvio Berlusconi. Minzolini parlò allora di Diritto di un giornale a schierarsi politicamente con un partito politico, superando anche l’indirizzo editoriale da sempre in voga nel radio o telegiornale del primo canale pubblico nazionale, utilizzato come cassa di risonanza per la forza di governo in carica. Minzolini definiva la propria linea una semplice Linea editoriale, giustamente schierata politicamente da una parte piuttosto che da un’altra. A tale editoriale seguirono varie defezioni, Elisa Anzaldo e Maria Luisa Busi, le più travolgenti. Elisa Anzaldo, rassegnò le dimissioni dalla conduzione dell'edizione della notte del Tg1 perché «stufa di rappresentare un telegiornale che ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell'informazione pubblica: l'equilibrio, l'imparzialità, la correttezza, la completezza».

Riprendiamoci la RAI - Catania 14 novembre 2014
«Il tg1 ha per sua tradizione un ruolo istituzionale, non è un TG di parte, è il TG di tutti i cittadini».
FONTE: Estratto da Comunicato Comitato di Redazione del  Tg1
Youtube - Valloone

Questo sotto titolo che dà anche il titolo alla relazione ha un evento ben determinato da cui trae spunto.
Nel Novembre 2011 la manifestazione nazionale “Riprendiamoci la RAI" fece tappa presso la mia ex Facoltà, Lingue e Letterature Straniere di Catania. Quando si aprì il dibattito allo scarno pubblico, il sottoscritto prese la parola e chiese in base a quale principio venissero date alcune notizie piuttosto che altre, considerando che è indubbia la mole di informazioni e comunicati che le varie redazioni ricevano in una singola giornata. Inoltre si chiesero delucidazioni sulla Pantera scappata, una pantera che scappò da uno zoo o da un luogo privato di Palermo, e che dall'estate 2009, tra avvistamenti, foto e leggenda continuò la propria fama televisiva fino al natale 2009 a Paternò, per poi scomparire nel nulla. La riposta dei giornalisti fu che quella notizia è definita soft news da inserire per forza in quanto da scaletta di redazione si doveva obbligatoriamente concludere il telegiornale contrastando le precedenti hard news.

Flashback: questione di Storia, Look e Ciclicità
«Negli anni novanta, con l'agguerrirsi della concorrenza esterna alla TV di Stato e la nascita del Tg5 di Enrico Mentana, già redattore e conduttore delle edizioni di mezza sera del Tg1, avviene il restyling della testata, che viene chiamata Telegiornale UNO: il vecchio logo, che negli anni aveva subito solo qualche piccolo cambiamento, cede il posto al nuovo, in cui spiccava la scritta maiuscola "UNO", a caratteri cubitali. L'idea di evidenziare il numero "UNO" scritto testualmente e non in cifre è dell'art director Giuseppe Rogolino, che intendeva così sottolineare la natura del notiziario, che si poneva come primo telegiornale nazionale italiano, che intendeva dunque sovrastare e distinguersi sulle nascenti testate giornalistiche private. La videosigla fu realizzata da Mario Convertino. Artefice del nuovo look è il direttore Bruno Vespa, che commissiona a Gianni Boncompagni anche la progettazione di un nuovo studio, composto da uno sfondo video wall che mostra una redazione in attività, improntata allo stile americano. La sigla musicale resta sostanzialmente invariata».

«Tra il 1993 e il 1994 esplode lo scandalo delle false "note spese" degli inviati RAI, che coinvolge molti nomi noti del video, e si conclude con una serie di provvedimenti disciplinarI».

«Nel giugno 2010, per il TG1 ci fu il restyling dello studio e della grafica. La scenografia del nuovo studio si presenta con un tavolo a forma di ponte verso le telecamere e con numerosi ledwall sulle pareti. Come sempre, il colore dominante è il blu e azzurro. Per l'occasione, inoltre, debuttò anche il nuovo sito web».

«Il 13 dicembre 2012 Orfeo modifica la sigla e la grafica, rinnovate dal Reparto Grafico del Tg1, autori, questa volta, sono Luca Colonnelli e Andrea Civitillo».

«Il 9 giugno 2014 il TG1 inizia a produrre servizi e contenuti con tecnologia digitale, abbandonando i vecchi metodi di produzione audiovisiva analogici quali le videocassette. Dalla stessa data, la trasmissione viene convertita al formato d'immagine 16:9 (abbandonando il 4:3 come già implementato tra 2012 e 2014 dal TG2 e dal TG3) e il telegiornale viene per la prima volta trasmesso anche in alta definizione nativa (HD) sul canale Rai HD. Viene altresì inaugurato un nuovo studio, più spazioso e tecnologicamente avanzato del precedente, di forma circolare e con una nuova scenografia. La veste grafica della trasmissione viene affidata ai grafici Bruno Bucci e Osmel Fabre del centro di produzione Rai Salario, mentre la linea grafica in uso per i servizi del telegiornale viene gestita dal reparto grafico interno. Per quanto concerne la parte musicale, la melodia che accompagna la sigla di testa e di coda rimane la medesima in uso dal 2004, mentre viene introdotta una nuova musica di sottofondo dei titoli, composta allo scopo dal musicista premio Oscar Nicola Piovani. Nell'edizione 60 secondi e nelle anticipazioni dell'edizione delle 20:00, invece, la musica adottata in sottofondo resta quella del 2010. Il logo del telegiornale ricalca il disegno già usato dal 1977 al 1986 (bianco e squadrato, con la t allungata verso l'alto e il numero 1 verso il basso)».
FONTE UNICA: TG1 – Wikipedia, l’enciclopedia libera


PARTE 2 DI 3

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