lunedì 7 dicembre 2020

Amici giornalisti - PARTE I

Iniziare sempre con l'affermare quanto sia per me difficile scrivere, può risultare stancante per chi legge questo blog da anni. Non volendo però in alcun modo rinunciare a questa premessa, sono altrettanto doverose le spiegazioni. Inoltre, non potendo escludere che questi scritti, singolarmente presi, possano essere per voi i primi, riportare questa difficoltà rafforza in chi leggerà la comprensione della difficoltà contro la quale io sto combattendo nello scrivere ed allo stesso modo, il senso del dovere che io sento nel portare a termine qualcosa che non sia di mio gradimento, ma certamente utile alla comunità, pur essendosi la comunità stessa dimostrata, nel corso degli anni, reticente alla comprensione della descrizione di un mondo che sempre più sta andando indietro e non avanti, almeno da un punto di vista culturale, sociale ed economico, ma per essere chiari, non tecnologico. Pesante e pressante è la necessità di descrivere questi fatti che dall'accadimento di quanto successivamente narrato (9 agosto 2020), proseguendo all'inizio di questa redazione (12 ottobre 2020), fino alla definitiva pubblicazione (7 dicembre 2020), risulteranno di poco conto in una scala valutativa superficiale, ma erano, sono e saranno gravi, se qualcuno da quella superficie si premurerà di scendere, anche solo di poco*.
C'è stato davvero un logorio interiore. Pesantissimo.   Devo davvero ancora raccontare di tutte le nefandezze quotidiane che nel corso degli anni, dal 2008 quando ho iniziato La garza ladra, sono solamente precipitare in una voragine di difficile definizione? E pure, sono davvero queste le vicende da raccontare a parole, scritte o orali, o vi è qualcosa di più congegnato che debba essere smontato e che meriterebbe dunque più attenzione? Mi sono posto questa domanda per due mesi, più uno, perché mi sono posto per l'ennesima volta, dopo dodici anni, la domanda di che cosa sia questo mondo, del perché sta andando in questa direzione e soprattutto di quale fosse il mio posto in questo mondo perché, come ho appena scritto, sono dodici anni che scrivo, che descrivo, eppure la direzione, non solo è sempre la stessa, verso il baratro della follia, ma dagli studi effettuati fino ad oggi, e per oggi intendo dire 4 dicembre 2020, è sempre stato così. Non mi credete? Credete in Giovanni Verga? Io no. Però il mio professore di letteratura italiana del liceo ci ha detto: "Munnu ha statu, eni e sarà. - Mondo è stato, è e sarà. - è sempre stato così", Giovanni Verga. Allora uno si chiede, è davvero questo che devo fare? Devo descrivere qualcosa di omeostatico*? Sono davvero gli affari di questi piccoli uomini e piccole donne (gender equity in tutto e per tutto!) che meritano di essere ancora descritti? Sì, ancora. Perché in realtà avevo già deciso di smettere nel 2018. Sì, ancor(meritano). Perché se pesante è il logorio, pesante e pressante allo stesso modo è il sentimento del dovere/diritto di descrivere e separare nettamente le azioni dei piccoli uomini e delle piccole donne, dalle azioni dei, di conseguenza, grandi uomini e grandi donne (gender equity in tutto e per tutto...). E se permettete, ma anche se non permettete, io appartengo a questa seconda categoria, che mi è costata denaro, energie, salute e tempo.
    Questo scritto, in modo non voluto, anticipa, anzi toglie tempo, energie, ma fortunatamente ne rafforza il significato, ad un altro, ritenuto più importante, ma forse solo dal sottoscritto: Lettera alla cara Fiammetta BorsellinoIl titolo invece, Amici giornalisti, è il secondo scelto. Si è passati dal prendere in prestito satiricamente il titolo del brano di Giorgio Gaber, Destra-Sinistra, già satira di suo, al più pertinente, satiricamente parlando, Amici giornalisti. Anche se, durante la redazione, la tentazione di metterli entrambi vi è stata. Amici giornalisti, in realtà, è un termine preso da un tweet della giornalista Gaia Tortora, che appunto chiedeva ai suoi (generici) amici giornalisti, se quella data situazione non risultasse surreale. Quale data situazione? Considerate che le da me date situazioni che leggerete qui, seppur definite obsolete a causa del trascorrere dei quasi quattro mesi totali, saranno sufficienti a farvi scoppiare la testa, perché aggiungerne altre? Per cosa siano oggi i giornalisti, lette quelle parole mi è sembrato di fare un parallelo con "Amici miei", il film di Pietro Germi, con la regia di Mario Monicelli; la famosa scena dove i protagonisti prendono a schiaffi i passeggeri del treno. Ecco, loro, i giornalisti, che sembra non abbiano capito un tubo del ruolo che abbiano, si divertono a dare schiaffi a noi pubblico, attraverso le scemenze, le notizie manipolate e le diatribe a mezzo stampa. Proprio il 27 novembre 2020, lo scontro triangolare Feltri-Boldrini-Feltri. Perché ormai Twitter è il giornale e il giornale è Twitter. E i tribunali? I tribunali sono i talk show politici, e non.
Credo che come premessa possa bastare, mi auguro risulti allettante non solo per tutte le menti eccelse citate successivamente.





Sapete chi è la donna a sinistra? Una giornalista del Tg 1 Rai. Sapete chi è la donna a destra? Una scrittrice.
Il 9 agosto 2020 (il giorno dell'uccisione del giudice Antonino Scopelliti, che solo per non offendere ruolo ed importanza non vorrei definire il Falcone e/o Borsellino calabrese, ma che per farvi meglio comprendere ruolo ed importanza, devo. Se non ricordo male, non citato in quella edizione, forse perché l'Onorevole Rosanna Scopelliti, la figlia, non è più Onorevole...) alle ore 13:30, guardo il Tg 1. La giornalista a sinistra lancia un servizio. Sinceramente oggi non ricordo se riguardasse un premio letterario o la presentazione di più libri. Resta il fatto che, ad un certo punto compare la scrittrice a destra. Non posso elencare tutte le parole che siano uscite dalla mia bocca nei cinque minuti successivi, facciamo venti minuti... Però, come state leggendo, col Senno, del poi, posso descrivere tutto quanto.
Partirei dallo sfondo dell'immagine a sinistra, la schiena dritta di Enzo Biagi, e lo paragonerei con l'immagine in primo piano a destra. Come sapete, chi da anni, chi dalla premessa, sono uno scrittore, o meglio io mi definisco un Joudemots (che qui non spiego in dettaglio o andiamo troppo per le lunghe), cioè una persona che non può e quindi non ama definirsi scrittore perché lo scrittore è colui che va a Ballarò*a Che tempo che fa, al Chiambretti Night*,  a L'Arena di Giletti*, a Markette*, a Matrix*, a Non è l'Arena (di Giletti), a Otto e mezzoServizio Pubblico*Porta a porta, a Piazza pulita, o viene pubblicato da Feltrinelli, La casa di Teseo, Mondadori, Sellerio, e recensito  su Dagospia (del semi-non-cugino D'Agostino), il Fatto Quotidiano, La Repubblica, La Stampa, il Corriere della Sera, il Sole 24 ore, o in fine che comunque fa una barca di soldi, e/o di popolarità, per virtù divine e/o mondane e se ne frega di andare Ballarò*Che tempo che fa, al Chiambretti Night*, a L'Arena di Giletti*, a Markette*, a Matrix*, a Non è l'Arena (di Giletti), a Otto e mezzo, Servizio Pubblico*Porta a porta, a Piazza pulita, o di essere pubblicato da FeltrinelliLa casa di TeseoMondadori, Sellerio  e recensito  su Dagospia (del semi-non-cugino D'Agostino), il Fatto QuotidianoLa RepubblicaLa Stampail Corriere della Serail Sole 24 ore. Quindi da Joudemots quale io sia, dovrebbe già esservi chiaro il motivo che mi ha spinto a scrivere. Credetemi, non vi sarà chiaro fino a quando non scriverò tutto. Infatti, come ho scritto, questa è solo la parte I.
Dal 2008, anno di uscita de La garza ladra, ho visto passare nelle più svariate trasmissioni televisive i più svariati scrittori.
Precisazione che vi spiazzerà: per quel che mi riguarda,

chiunque scriva almeno una pagina di foglio A4 è uno scrittore, e se accosta la parola scrittore al proprio nome, ha tutto il diritto di definirsi tale.

Quello che deve differire è la riconoscibilità e la possibilità di vivere della scrittura che dovrebbe dipendere solo dal valore del singolo scrittore, in poche parole, la tanto sbandierata, ma poche volte realmente attuata e meritata, raggiunta, Meritocrazia. Quello che invece è accaduto nel corso di questi lunghi, e per me travagliati dodici anni, è stato il vedere costantemente persone promuovere il loro libro in tutti i programmi televisivi sopra citati ed altri sopra non citati, perché già immagino il vostro sbuffare al lungo elenco fatto (lungo elenco per voi, non per me. Io in realtà avrei continuato ma devo anche adattarmi al pubblico 2020), non per merito ma per raccomandazione. E allora citiamone alcuni: Giovanni Conversano, Fabrizio Corona, Mauro Corona, Andrea Lehotská, Mariastella Ruvolo, Silvia Valerio e infine colei che mi ha ispirato questi scritti. Anche in questo caso mi limito perché questo elenco sarebbe come le vie del Signore, infinito. Vedete, in un testo universitario io non sopporto gli eccetera. In un testo scientifico-universitario, che sia una scuola umanistica o scientifica, tu non mi devi omettere niente perché non sai cosa sia utile o inutile, per me. In questo caso, essendo questo un testo letterario, neorealista, ma non scientifico, se ometto Bruno Vespa o Marina Intelisano, a voi non tolgo cultura. Bruno Vespa saprete sempre chi sia e lo troverete sempre su SkRaiSetTe, mentre di Marina Intelisano vi scorderete quasi immediatamente dopo aver letto queste parole. La vostra vita, resterà uguale.

      Perché di pubblicità occulta e di raccomandazione si parla. Il motivo è molto semplice. Per quanto riguarda la questione promozione di qualsiasi cosa attraverso i media, esistono delle leggi e dei regolamenti interni. Ho individuato il D.L. 6/09/2005 n°206 - codice del consumo [LINK] che parla già molto chiaro. Se non bastasse, per quelli anziani come me, anziani mediaticamente parlando, esiste il ricordo. Vi ricordate perché ad un certo punto, Striscia la Notizia quando presenta i libri ha inserito la scritta "messaggio promozional-letterario"? Io si, avvenne quando fece notare come il conduttore Massimo Caputi a l'Isola dei famosi condotto da Simona Venturaindossasse capi di abbigliamento prodotti dall'azienda della moglie [LINK]. Poi toccò a Selvaggia Lucarelli [LINK], Adriana Volpe [LINK], eccetera. Che poi Striscia la Notizia abbia presa anch'essa a fare pubblicità occulta, ne dobbiamo parlare adesso (lo so vi aspettavate che scrivessi che ne avremmo parlato dopo. E invece...). Imputare a Striscia la Notizia lo sdoganamento della pubblicità occulta mi sembra eccessivo. Imputarle di aver smesso di cercarla con veemenza e, forse impotente, di essersi omologata a coloro che combatteva, fino all'ingresso di Claudio Baglioni a Sanremo, e con la recente nascita di Rai Scoglio 24, no. Del resto che Striscia la Notizia cambi rotta, probabilmente adeguandosi al cambiamento del "mercato mediatico" è evidente con lo sdoganamento della volgarità in trasmissione. Il punto è proprio questo, fatti i servizi di Striscia la Notizia, tra il 2005 ed il 2009, non vi è trasmissione, compresa Striscia la Notizia che non abbia fatto pubblicità occulta. Programmi di intrattenimento, films, fiction tv (hanno fatto disegnare ad una bambina un cane, o un leone, a sei zampe, facendole dire che era bello e forte, più o meno. Non virgoletto così in caso di querela posso giocarmela); programmi sportivi, politici ed infine ma non per fraudolento demerito, solo per ordine di elencazione, i telegiornali. Mi sono chiesto se, escluse le pubblicità occulte sotto forma di rubriche e/o programmi ad hoc, che possano esser considerate, più che occulte, selettive degli usi e costumi di chi le conduce, resta il pubblicizzare palesemente e senza alcuna norma, quand'anche alcuna decenza, libri, film, brani musicali o album interi, locali privati, opere d'arte, eccetera. Alcuni esempi oltre a quelli già citati: per libri e film Walter Veltroni, per la musica prendere un qualsiasi cantante in una qualsiasi trasmissione televisiva o telegiornale. Sbizzarritevi. Dario Ballantini per le opere d'arte. Concludo con questa "intervista volante" di Giancarlo Magalli a Tv Talk (Rai3 - Rai), dove Giancarlo Magalli spiega perché lui non vada tanto ospite nei programmi televisivi e perché la sua assenza differisca da quella di altri popolari conduttori televisivi. Quello che leggerete nell'immagine sotto sono le effettive parole e l'effettivo tono con cui ha, in parte, risposto all'intervista. Poi, come afferma Magalli, secondo lui ed anche secondo me travisata, in parte da Più Donna.
Io ho ascoltato in diretta le parole di Giancarlo Magalli e per quanto lo stimi, ovviamente non posso condividere la normalità che trova in quanto da lui raccontato, o non sarei qui a scrivere un saggio breve satirico in tre parti. Il
problema è sia formale che sostanziale. Innanzitutto, non è sufficiente mettere una scritta che ti avvisi della pubblicità di un libro, un album musicale, un film, eccetera. Quantomeno è un primo passo. Il primo errore grave che a volte diventa reato (pubblicità occulta, per i più fini intellettuali product placement) consta nell'inserimento di prodotti o pensieri che vengono inseriti in media decontestualizzati (il cane, o leone, a sei zampe in una fiction seriale adatto a tutti. Che poi non sia realmente adatto a tutti è un saggio nuovo da scrivere...), il secondo quello di inserirli senza alcuna segnalazione perché sicuramente evita lo scambio di denaro, tra chi promuove e chi è promosso (passava di lì per caso, ha scritto un libro o porta in giro uno spettacolo teatrale ed allora lo promuove senza promuoverlo). Lo scambio di favori, che non comporta nessun passaggio di denaro, solo di popolarità e quindi chiuso ad una cerchia ristretta che fa già parte di un sistema più o meno ampio e più o meno consolidato, come appunto affermato da Giancarlo Magalli. Insomma, la pubblicità occulta che comporta quasi automaticamente in sé la parola raccomandazione, non è solo uno scambio di favori fatti all'amico, al parente, al collega alla donna bella, all'uomo bello, per spirito di solidarietà amicizia, parentela, o privo di un qualsiasi secondo o terzo fine. È sempre uno scambio che ha un secondo o terzo fine, di certo anche la pace familiare. Di solito ne beneficeranno entrambe le parti, prima o poi. Questo scambio, però, è regolamentato, è normato, D.L. 6/09/2005 n°206, dove si può insomma, è legalizzato.
      Tornando dunque al tema principale, il servizio del Tg1 del 9 agosto 2020, avevo deciso di pubblicare solo dopo l'invio ai vari organi competenti perché per la prima volta avevo deciso di metterci doppiamente la faccia. Sia da un punto di vista mediatico, che da un punto di vista legale, contattando chi di dovere, consapevole che anche questo sarebbe valso a poco. Ma appunto per questo: se da un punto di vista legale sarebbe corretto, da un punto di vista concreto, sarebbe inutile. Ci credo molto poco in una risposta. Allora ho deciso questo: sia il presidente della Rai, sia il direttore di Rai 1, sia gli organi di vigilanza Rai, sia l'AGCM, sia l'AGCOM, sia l'antitrast che gli altri organi di stampa, legalmente, mediaticamente o moralmente interessati, sui vari Social, leggeranno. Il mancato compimento di qualsiasi azione d'ufficio, confermerà solo tutti i motivi che mi hanno spinto a scrivere, i motivi che mi spingevano a non farlo ed i motivi che non mi spingono a spendere risorse economiche per adire a vie legali, ove possibile (tralasciando risorse di tempo ed energie).

In passato ho sempre accusato la Rai di essere uno degli enti pubblici, o semi pubblici, più corrotti d'Italia. Che per uno che vuole lavorare in ambito culturale, comunicativo, insomma per uno che in Rai ci lavorerebbe volentieri, è un autogol incredibile. Ed infatti, ora, il mio punto focale non è più colpire la Rai in quanto brodcaster, ma chi al suo interno ha fatto carne da macello di una istituzione mediatica nazionale. O in parole povere, l'istituzione Rai è più utile iniziare a proteggerla; dare le responsabilità a chi le ha realmente e non farsi spaventare dalle parole stupide e fuorvianti di chi potrebbe accusarmi d'aver creato una lista di proscrizione. A volte è questa l'accusa mossa, per esempio al MoVimento 5 Stelle pre-governo, quando si accusavano i media Rai di favoritismi più o meno legali con i parlamentari precedenti.
Volevo utilizzare dei termini forti, nei confronti della giornalista, della scrittrice, della Rai e di tutti gli organi che non hanno vigilato e che non vigilano. Invece chiedo. Esatto. Chiedo.
Chiedo che siano licenziati in tronco tutti i giornalisti della redazione del TG1, o quantomeno tutti quelli dell'edizione delle 13:30 (del 9 agosto 2020), Valentina Bisti, Roberto Chinzari, Maria Soave, Sonia Sarno (FONTE: TG1, WIKIPEDIA - 3/12/2020)compresi gli inviati o l'inviato del servizio di pubblicità occulta occorso. Perché? perché si presume che alla riunione di redazione, se vi è stata riunione di redazione, fossero tutti presenti e tutti abbiano acconsentito a questo abuso di potere; chi non avesse acconsentito non ha di certo detto, fatto o scritto nulla.
Chiedo una sanzione al direttore del TG Giuseppe Carboni. (FONTE: TG1, WIKIPEDIA - 3/12/2020), perché probabilmente non presente.
Chiedo, un risarcimento. Voglio che mi sia concesso un tempo di dieci volte superiore a quello concesso alla scrittrice-giornalista per promuovere in modo occulto il suo libro. Per cosa? Questo Dai una mano ai tuoi colleghi universitari. Distribuiti tutti i buoni sconto. Da aprile a luglio ho creato una raccolta fondi su gofundme.com. Per incentivare la raccolta ho messo per primo €50,00. Alla chiusura di fine luglio, € 50,00 avevo messo e €48,50 ci sarebbero stati per "dare una mano ai colleghi universitari". A settembre ho trasformato i, di nuovo €50,00 in 50 buoni sconto presso una copisteria di Firenze. Sono stati informati della cosa, tramite Social: Le Iene, Propaganda Live, Gaia Tortora, l'On. Maria Elena Boschi, Radio Bruno, Marco Damilano, L'Università di Firenze, Youtg.net, Controradio (controcosa?), TGR Rai Toscana, Eccetera*: Silenzio. Però, Sky Tg24 [LINK] e TgCom24 [LINK] hanno avuto modo e tempo di parlare di quelli che pagano un caffè €50, come segno di solidarietà verso i baristi.
Credo che come PARTE I si possa concludere qui.

Alla prossima.



 

LEGENDA SIMBOLI E COLORI
*= Io non dimentico...
* = Ogni tanto azzardo qualche vezzo letterario,
       per vedere di persona l'effetto che fa.
* = Non so perché, dopo aver più volte cercato
      di sistemare il testo da un punto di vista
      di layout, non ci sono riuscito. Non credo
      sia una manipolazione dei poteri deboli, ma
      è di certo un fastidio e sinceramente per un
      perfezionista che crede negli errori, però
      non posso fare altrimenti. devo lasciare il
      diverso layout.
*= Chi li paga veramente?...
*= Allora, sono fastidiosi gli Eccetera, si o no?

CONTATORE RAI PER PAGAMENTO SANZIONI DA PUBBLICITA' OCCULTA
€ 117.900*





CRONISTORIA E LINK CORRELATI
TG1   FONTE WIKIPEDIA 3/12/2020


  AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO - 3/12/2020

LINK   FONTE Corriere della Sera 11/01/2009 - 3/12/2020

LINK   FONTE Adusbef 21/07/2006 - 3/12/2020


LINKFONTE ROSANNA SCOPELLITI - WIKIPEDIA - 7/12/2020

LINK FONTE  Dai una mano ai tuoi colleghi universitari. Distribuiti tutti i buoni sconto - 7/12/2020

LINK FONTE  Marsala, paga primo caffè al bar   lockdown 50 euro: "tenete  il resto" - Sky Tg24 - 7/12/2020

LINK  FONTE Coronavirus, ordina il caffè al bar  e decide di pagarlo 50 euro: "siete stati chiusi 50 giorni | Cagliari, cliente paga caffè non bevuti di marzo e aprile - TgCom24 - 7/12/2020





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