venerdì 26 aprile 2013

In bilico tra tanti e falsi Dei.

Qualche anno addietro scrissi:
<<Chi critica Roberto Saviano, per qualsiasi motivo, deve solo vergognarsi>>.
Mi dispiace meno di un anno e mezzo dopo criticare fortemente Saviano, ma per quel che mi riguarda prestarsi a queste farse, è essere egli stesso una farsa. Dopo aver ceduto al fascino del maledetto da "Gomorra", maledizione reale in quanto nessuno può negare che il (suo) personaggio, creato da quel libro, lo costringe tutt'oggi ad avere la scorta. Ciò non lo giustifica ad andare in giro a dire, o meglio a far dire ad altri, che "Zero zero zero" sia il suo secondo libro, come se dopo Gomorra il "Maestro" si sia chiuso in un catartico silenzio e dopo otto anni sia nato "Il secondo best seller di Roberto Saviano".
Ho letto di altri autori di testi anti mafie che non hanno subito lo stesso mandato di morte e non hanno altrettanto giovato della stessa pubblicità con ritorno di pubblico ed economico. 
Da Giocatore di parole, come amo definirmi, mi fa imbufalire. Inventare questo misticismo, costruirlo a tavolino e vedere la faccia da schiaffi di Fabio Fazio mentre annuncia una falsità... sì, lo ammetto, mi rode parecchio. Invidia? Certo! Ma non del Pensiero di Saviano ma della riconoscibilità, del riscontro anche economico, dato che io ho investito parecchio tempo e denaro in tutti i miei progetti. Falliti solo a causa della mancanza di raccomandazione, in questa sporca terra dei cachi. Per carità, io continuerò a camminare senza scorta e lui, sfruttato da Mondadori (Fascisti Berlusconiani) e Feltrinelli (Comunisti e... N.D.) continuerà a ciondolare tra l'orgasmo dei successo di pubblico (dovuto solo a Gomorra e Fazio), solitudine e camorra sempre alle spalle. Ma come ho detto poc'anzi, non mi rode il "Suo Cervello" ma il poter vivere del proprio Lavoro senza questi trucchetti fasulli però, il sapere che scrivere e comunicare per me non sarà mai un lavoro non perché io persona incapace ma perché come disse il Direttore Generale della Luiss, Pier Luigi Celli... “Figlio mio, [...] Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio. [...] Col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati.

Il vero secondo libro di Roberto Saviano

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